The paper focuses on the role of the Saracens in the Antapodosis of Liudprand of Cremona. The passages in which the Muslims are protagonists of some of the main events narrated by Liudprand are examined. The author considers the Muslims as an “instrument” of the divine will, in order to explain how the Lord was imposing his punishment on the wicked, which, in proportion to the faults committed, as Liutprando writes clarifying the title of his work (Antapodosis, hoc est retributio), would have received an adequate punishment.

L’articolo pone in evidenza il ruolo dei Saraceni nella trama dell’Antapodosis di Liutprando di Cremona. Vengono esaminati i brani in cui i musulmani sono protagonisti di alcune delle principali vicende narrate da Liutprando. L’autore intende i musulmani quasi come uno “strumento” della volontà divina al fine di esplicitare in che modo il Signore comminasse la sua punizione ai malvagi, che, in maniera proporzionata alle colpe commesse, come scrive Liutprando chiarendo il titolo della sua opera (Antapodosis, hoc est retributio), avrebbero ricevuto un’adeguata condanna.

«Egli volle dunque […] punirci per qualche tempo con questi terrori». Alcune note sui Saraceni nell’Antapodosis di Liutprando di Cremona

Piazza Emanuele
2019-01-01

Abstract

The paper focuses on the role of the Saracens in the Antapodosis of Liudprand of Cremona. The passages in which the Muslims are protagonists of some of the main events narrated by Liudprand are examined. The author considers the Muslims as an “instrument” of the divine will, in order to explain how the Lord was imposing his punishment on the wicked, which, in proportion to the faults committed, as Liutprando writes clarifying the title of his work (Antapodosis, hoc est retributio), would have received an adequate punishment.
2019
L’articolo pone in evidenza il ruolo dei Saraceni nella trama dell’Antapodosis di Liutprando di Cremona. Vengono esaminati i brani in cui i musulmani sono protagonisti di alcune delle principali vicende narrate da Liutprando. L’autore intende i musulmani quasi come uno “strumento” della volontà divina al fine di esplicitare in che modo il Signore comminasse la sua punizione ai malvagi, che, in maniera proporzionata alle colpe commesse, come scrive Liutprando chiarendo il titolo della sua opera (Antapodosis, hoc est retributio), avrebbero ricevuto un’adeguata condanna.
Saracens; Liudprand of Cremona; Early Medieval Italy
Saraceni, Liutprando di Cremona; Italia altomedievale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/449521
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