Il contributo intende riflettere sulle condizioni esistenziali e professionali degli educatori, caratterizzate da precarietà e frammentazione, e sulle risposte critiche e costruttive che possono scaturire in tale contesto: la nuova figura dell’educatore punta sulla costruzione di relazioni autentiche, in cui l’impegno comune è creare un equilibrio -seppur instabile e incerto - tra bisogni e desideri, tra professionalità e piacere. In questo quadro, si aprono prospettive che valorizzano nuove forme di cooperazione educativa.

Un'economia di festa.

Maura Tripi;
2014-01-01

Abstract

Il contributo intende riflettere sulle condizioni esistenziali e professionali degli educatori, caratterizzate da precarietà e frammentazione, e sulle risposte critiche e costruttive che possono scaturire in tale contesto: la nuova figura dell’educatore punta sulla costruzione di relazioni autentiche, in cui l’impegno comune è creare un equilibrio -seppur instabile e incerto - tra bisogni e desideri, tra professionalità e piacere. In questo quadro, si aprono prospettive che valorizzano nuove forme di cooperazione educativa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/537597
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