Il momento storico che stiamo vivendo, si caratterizza sia per i diversi cambiamenti tec- nologici che per quelli demografici. Ne consegue che è sempre più presente il bisogno di promuovere una conoscenza autentica delle varie “diversità”, affinché possano essere percepite senza timori e come preziose risorse. Si riscontra una maggiore capacità osservativa e interpretativa degli insegnanti, che ri- escono ad accorgersi sempre meglio delle varie condizioni di criticità. Professionalmente sono sempre di più, infatti, i docenti in grado di cogliere le difficoltà di apprendimento, i deficit o i disagi. Dunque le situazioni di difficoltà in parte aumen- tano realmente, in parte sono ora maggiormente riconosciute, benché esistessero cer- to anche in passato. Qui sta l’esigenza dell’inclusione di poter rispondere con un’indi- vidualizzazione «sufficientemente buona» a tutti gli alunni con bisogni educativi spe- ciali nell’ottica che, in prospettiva, ognuno di essi, qualunque sia la loro situazione di funzionamento, possa raggiungere il proprio massimo potenziale di apprendimento e di partecipazione. A scuola occorre pertanto l’utilizzo di metodologie che sviluppino competenze e inseg- nino strategie, bisogni ai quali, le strutture metacognitive sembrano rispondere efficace- mente. L’approccio metacognitivo permette di lavorare sui livelli di consapevolezza di sé, delle proprie capacità, e dei propri limiti, consentendo a livello cognitivo di ragionare su come trovare ed utilizzare strategie cognitive adatte a sostenere ed implementare i pro- cessi di apprendimento. Esso conferisce un ruolo fondamentale all’insegnante: quello di “mediatore” di cambia- menti strutturali nei discenti facendoli sentire protagonisti del loro apprendimento. Tra le diverse metodologie metacognitive si inserisce il Metodo Feuerstein con la sua inno- vativa concezione di insegnante mediatore di processi di apprendimento.

L'approccio metacognitivo come didattica strategica

M. L. BONINELLI
Primo
Methodology
2015-01-01

Abstract

Il momento storico che stiamo vivendo, si caratterizza sia per i diversi cambiamenti tec- nologici che per quelli demografici. Ne consegue che è sempre più presente il bisogno di promuovere una conoscenza autentica delle varie “diversità”, affinché possano essere percepite senza timori e come preziose risorse. Si riscontra una maggiore capacità osservativa e interpretativa degli insegnanti, che ri- escono ad accorgersi sempre meglio delle varie condizioni di criticità. Professionalmente sono sempre di più, infatti, i docenti in grado di cogliere le difficoltà di apprendimento, i deficit o i disagi. Dunque le situazioni di difficoltà in parte aumen- tano realmente, in parte sono ora maggiormente riconosciute, benché esistessero cer- to anche in passato. Qui sta l’esigenza dell’inclusione di poter rispondere con un’indi- vidualizzazione «sufficientemente buona» a tutti gli alunni con bisogni educativi spe- ciali nell’ottica che, in prospettiva, ognuno di essi, qualunque sia la loro situazione di funzionamento, possa raggiungere il proprio massimo potenziale di apprendimento e di partecipazione. A scuola occorre pertanto l’utilizzo di metodologie che sviluppino competenze e inseg- nino strategie, bisogni ai quali, le strutture metacognitive sembrano rispondere efficace- mente. L’approccio metacognitivo permette di lavorare sui livelli di consapevolezza di sé, delle proprie capacità, e dei propri limiti, consentendo a livello cognitivo di ragionare su come trovare ed utilizzare strategie cognitive adatte a sostenere ed implementare i pro- cessi di apprendimento. Esso conferisce un ruolo fondamentale all’insegnante: quello di “mediatore” di cambia- menti strutturali nei discenti facendoli sentire protagonisti del loro apprendimento. Tra le diverse metodologie metacognitive si inserisce il Metodo Feuerstein con la sua inno- vativa concezione di insegnante mediatore di processi di apprendimento.
2015
Metacognizione, approccio metacognitivo, Metodo Feuerstein
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/578970
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