Una nota sulle emozioni nei Dialoghi di Gregorio Magno

Gregory the Great’s ambivalent attitude towards the emotions, oscillating between a purely spiritual dimension and the concrete pastoral action of the clergy, finds eloquent testimony in the Dialogues. The present work aims to focus on the significant role of the emotions in this work, in which the pope tells stories of saints to illustrate to his flock of faithful the highest form of Christian life. This research, in particular, examines the extent to which in the Dialogues the saints are portrayed as personally experiencing emotions, including joy in particular. Three figures of saints are analysed, Constantius, Severus and Isaac. Their miracles were intended by Gregory to make understandable theological concepts otherwise completely inaccessible to simple people. As it is made clear, emotions play a not at all secondary role in the events concerning the three uiri Dei, from whose conduct of life as well as from whose miracula an example of great virtues can be drawn. Then, the emotions aroused by the exempla set by the saints represent an effective means to reach the soul and heart of God’s people. The Church, as Gregory states, is shaken by a fierce battle between good and evil, the heavenly and the worldly, a battle in which the work of the saints is crucial in order to rightly direct the emotions of the faithful towards God.

L'atteggiamento ambivalente di Gregorio Magno nei confronti delle emozioni, tra una dimensione puramente spirituale e l'azione pastorale concreta del clero, trova eloquente testimonianza nei Dialoghi. Il presente lavoro si propone di mettere a fuoco il ruolo significativo delle emozioni in quest'opera, in cui il papa racconta storie di santi per illustrare al suo gregge di fedeli la più alta forma di vita cristiana. La presente ricerca, in particolare, esamina la misura in cui nei Dialoghi i i santi sono ritratti mentre provano personalmente emozioni, tra cui la gioia in particolare. Vengono analizzate tre figure di santi, Costanzo, Severo e Isacco. I loro miracoli erano stati voluti da Gregorio per rendere comprensibile concetti teologici altrimenti del tutto inaccessibili alla gente semplice. Poiché è chiaro, le emozioni giocano un ruolo per nulla secondario nelle vicende che riguardano i tre viri Dei, dalla cui condotta di vita e dal cui miracolo si può trarre un esempio di grandi virtù. Poi, le emozioni suscitate dagli exempla stabiliti dai santi rappresentano un mezzo efficace per raggiungere l'anima e cuore del popolo di Dio. La Chiesa, come afferma Gregorio, è scossa da una feroce battaglia tra il bene e il male, tra il celeste e il mondano, una battaglia in cui l'opera dei santi è fondamentale per dirigere rettamente le emozioni del fedele verso Dio.