Da tempo il dibattito disciplinare si occupa della relazione tra gli enti pubblici e la cosiddetta società civile in materia di governo di città e territori. Questo articolo contribuisce a questo ampio dibattito a partire da una specifica prospettiva teorica, che definiamo istituente-organizzativa, e che mette insieme: il pensiero istituente del filosofo Roberto Esposito, che riflette sulla capacità degli attori collettivi di esprimere e rappresentare, nel tempo, i bisogni espressi dai singoli; le teorie e le pratiche di mobilitazione civica organizzata ispirate al concetto di organizing di matrice nord-americana. Questa prospettiva è usata per discutere due casi di auto-organizzazione civica in quartieri di edilizia residenziale pubblica di Catania, e per argomentare la necessità di guardare alla specificità delle forme e degli strumenti organizzativi che ciascuna organizzazione civica ha scelto di impiegare. Suggeriamo, infatti, che da questi aspetti possa dipendere la capacità delle organizzazioni di esprimere una forza istituente, e quindi di raccogliere, formalizzare e continuare ad esprimere nel tempo una domanda realmente rappresentativa delle diverse esperienze individuali.
Per un approccio istituente-organizzativo all’interpretazione della relazione tra istituzioni e società civile: riflessioni dai quartieri ERP di Catania
laura saija
;Giulia Li Destri Nicosia
2024-01-01
Abstract
Da tempo il dibattito disciplinare si occupa della relazione tra gli enti pubblici e la cosiddetta società civile in materia di governo di città e territori. Questo articolo contribuisce a questo ampio dibattito a partire da una specifica prospettiva teorica, che definiamo istituente-organizzativa, e che mette insieme: il pensiero istituente del filosofo Roberto Esposito, che riflette sulla capacità degli attori collettivi di esprimere e rappresentare, nel tempo, i bisogni espressi dai singoli; le teorie e le pratiche di mobilitazione civica organizzata ispirate al concetto di organizing di matrice nord-americana. Questa prospettiva è usata per discutere due casi di auto-organizzazione civica in quartieri di edilizia residenziale pubblica di Catania, e per argomentare la necessità di guardare alla specificità delle forme e degli strumenti organizzativi che ciascuna organizzazione civica ha scelto di impiegare. Suggeriamo, infatti, che da questi aspetti possa dipendere la capacità delle organizzazioni di esprimere una forza istituente, e quindi di raccogliere, formalizzare e continuare ad esprimere nel tempo una domanda realmente rappresentativa delle diverse esperienze individuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.